L'INCANTATORE di Iris Murdoch mi ha lasciata perplessa, perché non l'ho capito. Ci sono tanti
personaggi le cui vicende sono intrecciate, ho impiegato più o meno mezzo libro (composto da poco meno di 300 pagine) per cogliere chi fosse l'incantatore del titolo (il che, secondo la scuola di sceneggiatura da cui provengo, è UN DELITTO GRAVISSIMO!), sono rimasta abbastanza intrigata dalla prima parte, perché scorre veloce, è accattivante e stuzzichevole, anche sotto il profilo del sottile erotismo di cui è pregna.
La seconda invece è lenta. Inesorabilmente noiosa. Ho faticato a finire le ultime 10 pagine, che ho letto nello stesso tempo delle prime 200.
Trattasi di vicende di giovani londinesi, forse annoiati, forse incasinati, forse invischiati in vicende meramente familiari, mai davvero tragiche, mai davvero comiche, fané, sottilmente understatement.
Consigliato ad aspiranti scrittori flemmatici.
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