martedì 28 luglio 2020

100 COLPI DI SPAZZOLA prima di andare a dormire di Melissa P.

La Gloss recensora lesse appena pubblicato nel 2003, 100 COLPI DI SPAZZOLA prima di andare a dormire e ne rimase favorevolmente impressionata, per come fosse trattato l’argomento sessualità nell’adolescenza con tanta leggerezza, evitando la superficialità.
Senza entrare in merito di giudizio con una vita sessuale così libera, che a Gloss fu negata per eccesso di vaticanismo, a distanza di quasi vent’anni il carezzevole stupore per il modo della trattazione alla Calvino è rimasto intatto. Anzi, si è avvantaggiato di tutte le sfumature di rosso nero grigio che si sono frapposte dalla prima alla seconda lettura, tra eleganza e volgarità, tra vita vera e narrata, o solo immaginata da frustrate casalinghe. Il romanzo di Melissa P. ne esce arricchito e favorito, esaltato nelle sue caratteristiche; in una parola, vincente. La Gloss ne ricava persino l’impressione che fu scritto non da sedicenne, ma da sagace ghost writer, affermato autore di fama e in età che preferisse nascondersi dietro uno pseudonimo per creare il caso letterario dell’anno.
Mera operazione di marketing o no, non ha importanza. Importa invece che la vita adolescenziale di Melissa, scritta in forma di diario, genere letterario ottocentesco, con grande lirismo e vigore e lucidità personale, in linguaggio piano e sfrondato da superflue aggettivazioni, batte qualsiasi successivo tentativo di emulazione. 
Consigliato a chi desiderasse leggere un ritratto impietoso e brillante, metallico e penetrante, raziocinante e romantico della carnalità tra ragazzi.

giovedì 2 luglio 2020

GIRO DI VITE di Henry James

Se fa scorrere le pagine del web alla ricerca di GIRO DI VITE dell‘ottocentesco Henry James, che ha conosciuto almeno diciassette adattamenti dalle sue opere per altrettante 
serie TV o film, tra cui “Ritratto di Signora” (con un’eccezionale Nicole Kidman, scelta poi non a caso per THE OTHERS, di cui Gloss rileva un sospetto parallelismo a GIRO DI VITE)  la recensora riscontra decine di classificazioni (già odiose di per il solo fatto di essere ritenuta necessaria la loro esistenza) che lo categorizzano nel genere horror se non addirittura gotico. Invece è un romanzo psicologico, se non addirittura tra i primi, qualche  tempo avanti Freud. Se c’è un merito in GIRO DI VITE è proprio quello di aver inaugurato nuovi codici narrativi poco sperimentati prima, che faranno da modello a Proust e Flaubert. Henry James ha una prosa scorrevole pur essendo dotta, mai noiosa. Eppure,gli accadimenti del romanzo, le azioni necessarie a catturare il lettore, avvengono in ambiti ristrettissimi di spazio, reale e immaginario. Equivale a dire che non ci sono. Siamo nelle immediate vicinanze di una casa di campagna della Gran Bretagna di fine Settecento, e siamo costretti nelle pareti craniche della protagonista femminile, una giovane pulzella incaricata di sorvegliare due fanciulli in età elementare, inquietanti siccome precoci, perché guidati da presenze adulte a loro esterne che il lettore scoprirà irreali. Ma avvertite concrete nella mente dell’istitutrice. La vite cui la Gloss ha creduto ingenuamente facesse riferimento il titolo, in realtà è il plurale di vita: le vite dei personaggi si avvicendano, avvitandosi su se stesse, fino a morire. Chi muore e perché, la Gloss lascerà ai lettori il piacere della scoperta.
La recensora, da ex Art Directo della Milano da Bere, ha scelto il romanzo di Henry James dalla copertina, più efficace per la vendita, in cui sono rappresentati i due fratellini sotto una luce conturbante.
Consigliato a coloro che non si annoiano nell’addentrarsi nei meandri delle menti altrui.