La Gloss recensora lesse appena pubblicato nel 2003, 100 COLPI DI SPAZZOLA prima di andare a dormire e ne rimase favorevolmente impressionata, per come fosse trattato l’argomento sessualità nell’adolescenza con tanta leggerezza, evitando la superficialità. Senza entrare in merito di giudizio con una vita sessuale così libera, che a Gloss fu negata per eccesso di vaticanismo, a distanza di quasi vent’anni il carezzevole stupore per il modo della trattazione alla Calvino è rimasto intatto. Anzi, si è avvantaggiato di tutte le sfumature di rosso nero grigio che si sono frapposte dalla prima alla seconda lettura, tra eleganza e volgarità, tra vita vera e narrata, o solo immaginata da frustrate casalinghe. Il romanzo di Melissa P. ne esce arricchito e favorito, esaltato nelle sue caratteristiche; in una parola, vincente. La Gloss ne ricava persino l’impressione che fu scritto non da sedicenne, ma da sagace ghost writer, affermato autore di fama e in età che preferisse nascondersi dietro uno pseudonimo per creare il caso letterario dell’anno.
Mera operazione di marketing o no, non ha importanza. Importa invece che la vita adolescenziale di Melissa, scritta in forma di diario, genere letterario ottocentesco, con grande lirismo e vigore e lucidità personale, in linguaggio piano e sfrondato da superflue aggettivazioni, batte qualsiasi successivo tentativo di emulazione.
Consigliato a chi desiderasse leggere un ritratto impietoso e brillante, metallico e penetrante, raziocinante e romantico della carnalità tra ragazzi.
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