leggolibrifacciocose
domenica 4 febbraio 2024
IL QUADRIFOGLIO MECCANICO di Attilio Piovano
venerdì 29 dicembre 2023
L’ANTIDOTO AL MORSO DEI POETI - cinemalinconie delle periferie di Daniele Cargnino
Iniziamo male, anzi, malissimo. Nella volontà di recensire LUNGOMARE NOSTALGIA di Andrea Malabaila, Gloss aveva acconsentito di recarsi nella novella libreria LA CIURMA dietro invito del Malabaila stesso, (trovate la recensione sulla pagina Facebook Recensioni Libresche e sul blog leggolibrifacciocose) L’insegna della libreria è a forma di banderuola, con l'effigie di un pirata. All’interno, su muro e soffitto a botte, campeggia un polpo viola di dimensioni fantastiche. Gloss pensò immediatamente a uno dei suoi primi amori letterari, VENTIMILA LEGHE SOTTO I MARI. Il proprietario si rivelò Daniele Cargnino tatuato come un pirata, che in seguito Gloss andrà a trovare per organizzare una Lectio Magistralis su Artemisia Gentileschi, prima femminista e prima millantatrice. La Lectio non si terrà, tuttavia il Cargnino si palesò innamorato dei libri quale scrittore: vi fu uno scambio. L’ANTIDOTO AL MORSO DEI POETI è la raccolta di poesie che Cargnino dedica a un passato amore e al suo amore per la zona di Santa Rita, dov’è ubicata la libreria. Nel leggere e appuntarsi osservazioni sulle riflessioni poetiche del Cargnino, Gloss non colse riferimenti alle “cinemalinconie” del sottotitolo, se non nella mancata realizzazione del sogno professionale del poeta stesso, la cui ambizione cinematografica è rimasta appesa al diploma DAMS. Tuttavia, è colpita dall’incisività dolente di certe immagini, ma anche gaudente delle stesse e di altre. Perché la poesia deve essere sempre e soltanto sofferente per sentirsi ed essere riconosciuta tale? Ben venga la gioia, provata per sé e per altre persone!
“Sono quasi due anni che lei se n’è andata / ha iniziato un’altra esistenza / ma è ancora così presente / più viva che mai / mi immagino che sia diventata una grafica professionista / a passeggio con il suo compagno e una vita in grembo / abitanti di un’altra città / dalle luci incerte e dai palcoscenici fosforescenti.”
“Ho letto un annuncio di lavoro che suonava esattamente così / “chiunque può lavorare da noi tranne i depressi.”
“L’obiettivo è far parlare la poesia dicendo il meno possibile.”
Chiedendosi cosa fosse l’ANTIDOTO, (come se i poeti fossero vipere) Gloss lo ha percepito nell’ironizzare anche sui dolori del giovane poeta.
Chissà cosa aveva in mente il Cargnino riferendosi a Pirandello nell’aprire il PRIMO TEMPO? Una risposta che Gloss invita a cercare nascosta tra i versi, ascoltando la playlist suggerita in chiusura dallo stesso Cargnino, bassista. È proprio vero che poesia e musica sono un binomio imprescrittibile.
martedì 12 dicembre 2023
LUNGOMARE NOSTALGIA di Andrea Malabaila
Conosciuto di persona come moderatore di altra presentazione in altra libreria indipendente torinese, Gloss si è avventurata in questa novella libreria indie appena aperta pur di seguire la presentazione del suo libro, LUNGOMARE NOSTALGIA.
Trattasi di un gioco proustiano alla ricerca del tempo perduto dell’autore con il proprio nonno Natale, per tutti divenuto “nonno Ata” grazie alla lallazione di un così giovane “Andy” da non saper ancora pronunciare la R. Per l’intera durata della presentazione, Gloss ha avuto in mente Proust, chissà perché. Poi leggendo il romanzo, ha capito. Pur avendo uno stile di scrittura più scarno, diretto, dai periodi brevi e concisi, Malabaila compie una serie di recuperi del tempo perduto, ritrovandolo in fotografie, in ricordi propri e altrui, in oggetti, in narrazioni del nonno stesso impresse nella sua memoria di bimbo, adolescente, adulto, nel percorso di accompagnamento alla latenza di “nonno Ata”. Faticoso, anzi, lacerante percorso per “lasciarlo andare”, finalmente. Nel complesso, è un buon libro, godibile, a tratti simpatico, persino divertente negli aneddoti di vita di nonno Ata, a tratti invece quasi ammorbante nella sottolineatura dell’attaccamento al nonno da parte di Andy, interpretato (forse erroneamente) da Gloss come morboso perché questo nonno viene dipinto in una sorta di personaggio egocentrato che autogiustifica la propria cialtroneria e azioni non proprio dalla specchiata moralità, dipingendo una “vita imperfetta”; tuttavia, ad Andy, tale imperfezione appare l’essenza della vita stessa, sebbene non vi si ispiri. Anzi, il Malabaila adulto sembra dominato nella vita reale dalla ricerca della perfezione, nei modi di vestire, di pettinarsi, di restare composto, di esprimersi. Forse a causa del paragone del nonno a un certo Biagi, similitudine ben poco calzante, ma che deve aver condizionato l’autore a frenarsi. LUNGOMARE NOSTALGIA non è “il libro” che ogni grande autore scrive almeno una volta nella vita. Eppure, il carattere per diventare un eccelso autore Malabaila lo possiede, Gloss gli augura di essersi liberato da questa figura ingombrante - e in fondo - opprimente del nonno al fine di scatenare infine il proprio talento letterario. Tra i meriti del romanzo “amarcord”, quello di rappresentare gli spiritosi avvicendamenti di nonno Ata sullo sfondo di momenti che hanno fatto grande la storia dell’Italia.giovedì 9 novembre 2023
IL RAP SPIEGATO AI BIANCHI di David Foster Wallace e Mark Costello
Estimatrice di DFW fin dalla lettura di una delle sue opere minori,
http://leggolibrifacciocose.blogspot.com/2016/03/verso-occidente-limpero-dirige-il-suo.html
Gloss si ritrova tra le mani questo volumetto in una delle librerie della sua catena preferita, IL LIBRACCIO, occasione al 50% che non si lascia sfuggire, fosse anche per il mero piacere di una lettura gradevole e non solo perché musicofila. Il rap è un genere musicale che, specie ai suoi primordi, apparteneva al mondo Black e faceva paura ai Bianchi, per sonorità in loop, quindi per mancanza di originalità, ma anche e soprattutto per il senso di minaccia incombente. Ma DFW scardina questa convinzione basandosi su un'ineccepibile sequenza sillogistica che parte proprio dalla campionatura. Gloss non intende spoilerare e vi invita a seguire i suoi ragionamenti. Che peraltro, nel brillare di lucida analisi, le violentano le sinapsi con tali orgasmi letterari da obbligarla a copiare interi passaggi, ammanuense dello stile altrui. Proprio come fanno gli studenti dell'Accademia d'Arte per imparare dai Maestri.
mercoledì 30 agosto 2023
DIARIO ITALIANO figure del nostro tempo di Pier Franco Quaglieni
venerdì 28 luglio 2023
DIECI TAZZE A COLAZIONE di Irene Renei
Gloss da oltre una decina d'anni è attenta alle problematiche di genere e alle discriminazioni. Si imbatté ella stessa nel famigerato "glass ceiling". E nelle violenze perpetrate alle donne in quanto donne, fino alla loro soppressione. Leggasi femminicidio. Perciò, avendo conosciuto il soggetto di DIECI TAZZE A COLAZIONE dalla medesima Renei via Social, si è concessa il privilegio di leggerlo.
Fermo restando che purtroppo si viene a conoscenza del fenomeno delle discriminazioni e della violenza domestica solo vivendoli, è bene che siffatti prodotti editoriali conoscano massima attenzione e diffusione, affinché le coscienze delle persone si risveglino. Narrato in prima persona, quello appena descritto è proprio l'obiettivo della protagonista nei confronti di figli e familiari. Intenti lodevolissimi, però sporcati da un buonismo radicato che fa dimenticare alla protagonista di dedicare la necessaria attenzione a sé stessa e alla famiglia, almeno nella prima parte del romanzo. Che romanzo non è, ma quasi un diario esperienziale, a testimonianza del male (e del bene) che può fare l'uomo verso i propri simili. Homo hominis lupus, massima che, fuori dall'ambito strettamente filosofico, sottolinea la malvagità e la malizia dell'uomo come stato di natura descritto dal filosofo inglese Thomas Hobbes. Buonismo a parte, la Renei incoraggia a uscire da tale stato di natura, offrendo l'esempio della protagonista a supporto. Gloss sa che l'ego di una letterata potrebbe sentirsi vilipeso dall'osservazione critica che la protagonista, in un'eventuale futura riedizione, meriterebbe un arricchimento con l'espansione delle sue attenzioni affettive includendo figli e familiari nelle attenzioni dedicate al prossimo, ma Gloss sa anche che un'autrice autocritica come la Renei sarà capace di accettare il suo modesto suggerimento.Consigliato a coloro che volessero trovare completezza nella propria vita dedicandosi a quelle altrui.
martedì 4 luglio 2023
FRAGILE di Bruno Giovetti
Gloss lo seguiva da anni, fin dai tempi in cui doveva scendere dalle Alpi in città nei Poetry Slam torinesi. Lo invitò più volte a rendere pubbliche le sue poesie per ricevere quella omologazione meritoria che arrivasse non solo da una stretta cerchia di amici Poetanti da Social, che si confortano a vicenda di non essere capiti, ma anche da un pubblico più largo. Ci vuole coraggio e apertura mentale per accogliere le critiche dei lettori, unici ad aver voce quando trattasi di opera letteraria. Bruno ha aspettato il suo sessantasettesimo compleanno selezionando sessantasette poesie.
Nel complesso, un'ottima operazione artistica come Gloss si sarebbe aspettata dal Giovetti. Ha scelto in modo accurato tra la sua immensa produzione, le poesie a suo avviso più ficcanti, le ha chiuse con l'anno di creazione, le ha raggruppate tra loro per senso, anche se a distanza di anni. Così leggendo e appuntando qua e là, Gloss si accorge di due temi centrali: il contado e il padre. Il Giovetti trova nel lavoro del mondo contadino, fatto di fatica, sudore, zolle dure, messi, il senso della vita, a lui però lontano. Quindi, quasi un rimpianto. E trova anche nella figura paterna il riflesso del contado, durezza, anaffettività, mancanza di abbracci e di consolazione, che però infine frutta in un amore mai molle, mai scontato. E a tratti, rimpianto. Lucido e sincero con sé stesso, mai indulgente verso la poesia, il Giovetti con FRAGILE (aggettivo nelle prime intenzioni attribuito forse a sé, ma poi a padre e natura) compie un'opera poetica raramente consolatoria. Qui risiede il suo pregio. Bravo.