Il parallelo tra letteratura e cinema è
spesso facilitato dalla potenza immaginifica delle parole scritte e
dalla potenza letteraria delle immagini riprese. Un esempio su tutti:
l'echiano IL NOME DELLA ROSA accortamente tradotto nell'omonimo film
di Jean-Jaques Annaud. Sulla base di queste considerazioni, mi sento autorizzata a dire che, come
nei film del Far West, spesso il protagonista cattivo risulta amato
dallo spettatore, anche ne IL PROFUMO di Patrick Suskind l'aberrante
serial killer si fa amare proprio per questa sua stessa
caratteristica.
Suskind non arriva mai a dipingerlo come un buono,
tutt'altro. Lo descrive minuziosamente sia nel corpo, laido e zoppo,
sia nello spirito, alessitimico e pusillanime, che nelle azioni,
perverse ed egocentrate. Eppure, Jean-Baptiste Grenouille (ovvero
ranocchio), incapace di mentalizzare, percepire, riconoscere e
descrivere verbalmente gli altrui stati emotivi, è abilissimo nel
riconoscere i propri e di soddisfarne le esigenze, diventandone
schiavo. In questa autodeterminazione arriviamo a stimarlo.
Nel suo romanzo diffuso nel 1985,
Suskind dimostra grande dimestichezza di vocabolario nel tradurre in lingua il mondo degli odori, non solo con inusitata ampiezza di
sinonimi, ma attraverso la costruzione mai forzata di parafrasi e
metafore sinestetiche, facendo capire al lettore che lui stesso è
preda degli odori.
Altra abilità del Suskind è quella di saper
condurre il plot esattamente dove vuole lui, da A a C, passando
obbligatoriamente per B e vari colpi di scena, contrariamente a
quanto altri sedicenti scrittori non ambiscono a fare, ahimè (vedi
recensione di TELE DI RAGNO). Non a caso, il romanzo di Suskind sta
tuttora conoscendo successo internazionale ed è stato tradotto in
film nel 2006 IL PROFUMO, STORIA DI UN ASSASSINO.
Il finale segue un baccanale da shock,
Grenouille, disamato dal mondo intero, si ritrova amato dallo stesso
mondo che l'aveva odiato. Si ritrova ad odiare il mondo a tal punto
da farsene cannibalizzare.
Consigliato a chi vuole apprendere
l'arte della parafrasi, del plot, a chi vive di sottile erotismo, a
chi si nutre di emozioni forti.
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