Temo di aver esaurito l'opera omnia di Irvine Welsh. Lo dico con rammarico, perché quel suo stile di scrivere scandaloso e shockante di storie sporche e maleodoranti che sconfinano nel genio è ormai l'unico ammissibile. Mi mancava questa delle GEMELLE SIAMESI, l'ho letta in un soffio, nonostante le 427 pagine, ringraziamenti compresi.
Non è un romanzo snello (non uso a caso la parola SNELLO, quando lo leggerete, ne capirete il motivo!) e facilmente digeribile. Lo stile di Welsh si edulcora a tratti, a seconda della voce narrante. Il plot prende corpo dal parallelismo tra, da una parte, due VERE gemelle siamesi, tenute assieme per la parte centrale del corpo, e, dall'altra, una coppia di donne, incontratesi fortuitamente, di cui una è allenatrice sportiva con fisico di bomba, bisex, l'altra è un'obesa artista, che, nonostante il suo genio artistico, o forse proprio per questo, è zerbinata dall'ex partner.
Tra di loro si stabilisce un rapporto morboso tale da essere paragonato alla storia parallela delle gemelline siamesi che la TV propina in continuazione. Turpiloquio a parte, questa volta meno intenso, il romanzo altalena tra diverse voci e stili, sembra che i personaggi vivano di vita propria e conducano lo scrittore verso luoghi a lui sconosciuti. Emergono man mano che procede grazie alle vicende che li delineano, come del resto lo snodarsi del plot stesso.
Infatti, Welsh inconsapevolmente, o forse no, ci riserva un finale sorprendente, quasi da noir, come mai aveva avuto occasione di scrivere prima de LE GEMELLE. Se amate il Welsh di TRAINSPOTTING, questo libro non fa per voi. Consigliato a Trainer sportivi con ambizioni da Killer e a Obesi con velleità da Artista.
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