Otto marzo festa della donna. Ma si
dovrebbe dire: FESTA DELLA DONNA BRUCIATA. Passano di bocca in bocca
svariate leggende che attorniano questa data. Ma una sola è vera e
storicamente documentata: l'incendio della fabbrica di camicette
dalla forma pressapoco triangolare locata in New York denominata
appunto Triangle Waist. Il 25 marzo 1911. I
l testo di Ester Rizzo
elenca tutte le 38 donne italiane – in buona parte sicule - vittime
dell'incendio, della incuria dei padroni (oh che gioia poter usare
questa parola senza essere tacciata di vetero comunismo!), della
iGnoranza con la G maiuscola. Ne fa non solo un elenco esaustivo, ma
anche conduce una minuziosa indagine per archivi e luoghi ed eredi,
al fine di ricostruirne le vite. Al fine ultimo, di celebrarne il
coraggio e l'urlo alla vita.
Sì, perché queste donne dimenticate
dalla patria per la mancanza di lavoro e la fame, sono emigrate in la
Merica (come si diceva a quei tempi) per urlare di gioia e inneggiare
alla vita, con coraggio e determinazione. Affrontarono una traversata
in nave di svariate settimane, una volta giunte, affrontarono la
quarantena per le condizioni di sporcizia con cui sopravvissero a
bordo, affrontarono la ricerca di alloggi dignitosi ma difficilmente
concessi ad una donna, affrontarono l'impossibilità di capire la
parola FIRE.
Durante la lettura, sono stata colpita da due elementi.
Lo stile conciso e telegrafico, senza facili pietismi né vittimismi.
Nudo e crudo come le vite di quelle donne. E le pagine dove l'autrice
Ester Rizzo risalta le figure femminili che hanno raccolto il
testimone delle donne sacrificate sull'altare dell'arrivismo
industriale e ne hanno fatto bandiera delle lotte per l'ottenimento
di diritti dell'Universo Delle Donne.
Un libro che ho letto in poche
ore perché di agevole e piacevole lettura.
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