Approccio questa silloge come sempre
senza aspettative né preconcetti: non conosco l'autore, né la sua
biobibliografia. La copertina mi lascia una impressione bipolare. Mi
piace/Non mi piace. No no, non mi piace. Però... Sono sincera: fosse
dipesa la mia scelta dalla copertina, non avrei comprato questo
libro. Eppure, quel tuffo di schiena in un'acqua non acqua, il
vortice, la discesa agli inferi. No. I colori grigiastri, la carta
brutta, il lettering che più che old style, è brutto, il titolo
troppo in alto, nel punto meno leggibile, almeno secondo i canoni
della comunicazione. Il logotipo e il marchio della casa editrice,
pur essendo equilibrati e correttamente proporzionati rispetto gli
altri elementi della copertina, è del tutto indecifrabile: un errore
madornale anche per il fruitore più disattento, figuriamoci per una
ex grafica come me. Mi decido di non decidere, se non dopo la lettura
del contenuto.
Fin dalle prime battute, avverto forte
l'ispirazione dannunziana, densa di parole appartenenti a piani
sensoriali diversi, “preghiere d'oro”, “prati blu di
spirito”, “voce di una rosa”, “vento d'oro”, “idrogeno
d'oro”, “il verde esploso negli occhi”, “in bionde cascate”,
figure retoriche che fanno il verso alla sinestesia. La conferma del
dannunziano mi arriva con la poesia CANCELLO SEGRETO, in cui il
Galluccio sembrerebbe citare LA PIOGGIA NEL PINETO “l'iride è
disciolta in piogge nere nei pineti.”
Qua e là, anche ispirazioni ermetiche,
“Basta seguire i selciati di San Tommaso”, “illuminando
verità / che senza sapere già so”, “SOLLIEVO / Piogge d'oro! /
furioso forzai / la verginità della luce.”, “RICICLO / Freddo
d'invero / Arsi le illusioni / tra spazi d'ombra.”, “ISTANTE / Il
futuro lancia i cenci nella cesta del presente / L'indosso in corsa
su un treno d'immagini / Sono vestito per la vita.”, fino ad
arrivare a Marinetti e il suo futurismo (che riporto integralmente,
cercando di imitarne la speciale composizione spaziata e cadenzata,
mi perdoni l'autore se non riesco a riprodurla fedelmente. Tuttavia
lascio volutamente le minuscole dove sarebbero necessarie le
maiuscole, perché suppongo l'autore le abbia scritte così):
L'OROLOGIO GLOBALE AD PERSONAM
FLASHBACK PROGRESSIVO
{
FLASHFORWARD >> Evoluzione
inconscia
FLASHBACK
>> Vedi sopra
CLICK!CLICK!
L'orologio martire e obbligato sul
polso
dell'uomo
funambolo relativo su fili dimensionali
Smaterializza l'ora già segnata
l'ora da assegnare
a verbi come rondinelle d'aura sospese
a migrare confuse e nidificare sul
bello
Ed è tutto certo! all'uomo
collezionista di micro-gioie
come coscienza empirica
Ed è tutto certo! all'uomo sul
baric'ENTRO smate-
rializzandosi-in-dosi(eco)
nel vuoto incerto generatore DENTRO.
}
A parte qualche incertezza di battitura
(un'eco considerata come fosse maschile, un né e un così senza
accento) dove non addirittura un Editor, ma anche solo un modesto
grafico avrebbe potuto intervenire, da quando ho ricevuto il “manuale
di stile” della casa editrice che forse stamperà la mia prossima
raccolta di racconti contro un uso scorretto degli stereotipi,
individuo subito banali errori di virgole mal posizionate, virgolette
caporali a casaccio, a volte singolarmente, a volte doppie, di apici
al posto di apostrofi, elementi che risultano fastidiosi alla
godibilità del testo.
Se copertina e mancanza di applicazione
del “manuale di stile”, tolgono punti alla poesia del Galluccio
(se solo risiedesse su GoodReads, ciò avrebbe significato due
stelline in meno), a lui va in ogni caso il mio apprezzamento. Mi
fossi fidata solo della copertina e non della mia naturale curiosità,
avrei perso della buona poesia. Tre consigli per crescere, se il
Galluccio li accetta: affidi la copertina ad un buon illustratore
lasciando quel soggetto, riveda il titolo che non rende merito al
contenuto, perché troppo ridondante rispetto alle poesie, nella bio
in quarta di copertina faccia riferimento ai poeti suoi ispiratori.
Per inciso, ma nemmeno poi tanto, nel cercare la copertina su
Internet, ne trovo praticamente una identica, ma impaginata secondo
canoni grafici efficaci , ovviamente di altra casa editrice nonché
altro autore. Un tale livello di improvvisazione nell'editoria
italiana mi rattrista. Il giorno che il Galluccio ne stamperà
la seconda edizione con copertina altra, volentieri aggiornerò
anch'io.
Consigliato a chi crede che la poesia
sia morta con D'Annunzio, Ungaretti, o Marinetti per ricredersi, a
chi crede nei giovani (scopro solo nei ringraziamenti che il
Galluccio ha solo ventitré anni), a chi crede che la poesia debba essere necessariamente refrattaria
a banalità cuore amore.
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