sabato 6 maggio 2017

"La Signora del Caviale" di Michele Marziani

Pur riconoscendone l'abilità narrativa, il primo dei romanzi di Michele Marziani letto da Gloss l'aveva lasciata indifferente: lo trovò insufficiente tanto da apparire involuto. Si trattava di Fotogrammi in 6 X 6 a cui sono seguiti altri tre: Il Caviale Del Po  e Umberto Dei che invece valutò come potenti già in superficie. In un crescendo creativo il terzo del Marziani, La Figlia del Partigiano O'Connor è stato ancora meglio. Gran finale nel 2018 con "Il Suono della Solitudine". Ora Gloss attende il sesto e ultimo uscito del 2024 con trepidazione.

La Signora del Caviale, invece, ha mosso in Gloss qualcosa nel profondo. Comincia in sordina, nel tipico stile understatement del Marziani, un po' dimesso, mai rutilante. Eppure si avverte una corrente elettrica sotterranea cui le vite dei protagonisti fanno da accumulatore, in un crescendo che ha del musicale. Avvolge il lettore impedendogli di staccarsi, forse a causa di quell'elemento “esotico” che è la II Guerra Mondiale e che fa da sfondo al romanzo. La prosa del Marziani, con grande perizia espositiva, trasforma l'orrore della guerra in poesia. 

La trama accompagna l'evoluzione del protagonista durante una sessantina d'anni negli ambienti del Delta del Po così cari al Marziani, dalla fine delle elementari fino alla sua morte. Gloss evita di raccontare qualcosa del plot perché sarebbe tutto uno spoilerare. Però una cosa si può dire: le è balenata l'idea che il protagonista sia proprio il padre di Marziani. La Signora del Caviale l'ha toccata così tanto nel cuore, da farle scattare la voglia di scrivere il suo primo romanzo, Fuochi d'Artificio , ambientato in Verbania ai tempi della guerra, presente al SalTo25, ovvero il Salone di Torino edizione 2025 per i tipi della Brè Edizioni. Gloss conclude riportando una frase del romanzo costruita allo scopo di essere fortemente evocativa e che l'ha commossa:
“Allora vedo il cavallo bianco. Lo guardo correre verso di me e lo vedo trasformarsi in storione. Un un immenso storione. Poi è passato il treno.”

Consigliato ai nostalgici come Gloss, a chi cerca di vedere sempre un risvolto positivo anche nelle brutture umane, a chi cerca l'ispirazione nel passato per vivere meglio il presente.

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