Il 7 maggio 2017 vengo insignita del
primo premio ex aequo per uno dei miei racconti brevi contro gli
stereotipi al concorso VOCEDONNA di Castrocaro Terme/Terra del Sole.
Tra i riconoscimenti in forma di libri, mi viene conferito quello di
Alberta Tedioli che leggo d'un fiato perché scopro fin dalla prima
delle sue microstorie quanto sia vicino per forma e per tematiche
alle mie, che finiranno in una raccolta dal titolo STEREOTIPI A
BAGNOMARIA.
Voci di Marketing Editoriale dicono che
in Italia i racconti non si vendano. Dicono anche che i romanzi non
si vendano. E dicono che pure la poesia non venda. Le affermazioni mi
lasciano perplessa perché quando vado ad iniziative del genere,
sparpagliate per tutto il Paese, vedo invece grande partecipazione di
pubblico. E a chi dice che trattasi di pubblico prezzolato dagli
autori, rispondo che gli autori derivano dalle loro opere manco il
denaro necessario alla propria sopravvivenza - tranne i fortunati
televisivi - figuriamoci per pagare il proprio pubblico.
Non conosco il tenore di vita dell'autrice Alberta Tedioli, ma temo di non sbagliarmi troppo affermando che sue
eventuali ricchezze non provengano dalla carta stampata. Eppure
questa sua raccolta è godibilissima, perché non stanca la mente,
allieta con l'ironia, spazia in modo trasversale tra tematiche
contemporanee, tocca tutti gli strati sociali e culturali italioti.
Riporto un racconto su tutti, che mi ha fatto tanto sorridere
(amaramente):
“MODERNISMI
Con l'arrivo dei supermercati
nell'Africa Nera, gli abitanti guardavano curiosi i carrelli da
spingere. Sulla testa non ci stavano.”
Folgorante, come anche tanti di quelli
lunghi. Mai più di una paginetta e mezza, impossibile stancarsi, impossibile non trovarvi sollievo dalle brutture della vita.
Consigliato a chi ha poco tempo per
leggere, a chi si annoia coi romanzi, a chi cerca ironia nelle cose
del quotidiano.
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