Premettendo che di norma amo poesia
ermetica alla Ungaretti, mi trovo costretta ad ammettere di aver
subito amato la poetica di Patrizia Argentino, anche se di immediata e
semplice lettura, per l'alto tasso di ironia ivi contenuta, forse perché il mio stesso stile creativo lo è (scrissi come Ghost Writer nel cinema cose
comiche ed autoironiche, anche per Carlo Verdone).
Amando parafrasare
qualcuno di più importante di me, l'ironia salverà il mondo. In
quarta di copertina, Patrizia afferma di avere la “Convinzione
che l'ironia salvi la vita”. Direi che siamo allineate. Un
verso su tutti per riassumere l'ironia sparpagliata in ogni sua
poesia, questo in particolare rivolgendosi a L'ASPIRAPOLVERE:
“A dirla tutta
ti avrei già sposato
ma qui in Italia stiamo
ancora indietro.”
Conosco Patrizia di persona a Torino,
nella Libreria Belgravia, di Luca Nicolotti, dove l'ottimo
Max Ponte (poeta non ancora recensito, ma che stimo da quando la
prima volta mi proposi ad un poetry slam dove conduceva assieme a
Bruno Rullo) presenta alcune poete, tra cui lei. Patrizia ne legge
alcune, forse incerta nell'esposizione, ma non nella trasmissione del
sentimento che le ha generate. La prima che mi colpisce è
ASSOLO
Un battito di ciglia
e mi ritrovo a mezz'aria
ad acchiappare col retino
le farfalle nello stomaco,
note di uno spartito
che non so ancora decifrare.
Mi adagio ma non troppo
sul pensiero di te,
ché non mi si accusi
di troppa vicinanza,
né di indiscrezione.
Vorrei trovare l'andamento
per tenere il tuo tempo,
ma il mio cuore
batte già vivace con brio
e aritmie diffuse.
Forse,
più che di un pentagramma,
avrei bisogno
di un elettrocardiogramma,
magari urgente.
Ma è tardi e ti vedo arrivare
dall'altra parte della strada.
Bello come un sol diesis.
Metto da parte l'ipocondria
e ti accolgo con un sorriso allegro,
che poi smorzo in allegretto,
100-110 battiti al minuto,
mica noccioline.
Stavolta,
sono sicura,
che al primo bacio
oltre l'extrasistole partiranno i
violini.
Amo la musica a tal punto da essermi
ispiratrice, quando creo. Conosco svariati autori e poeti che pur di
trovare l'ispirazione, si fanno di alcool, di erba, di pere, di coca.
Io mi faccio di musica. Scopro piacevolmente che anche Patrizia è
amante della musica. Dal titolo in poi, ASSOLO è un continuo
riferimento ad andamenti musicali - note di uno spartito, Vorrei
trovare l'andamento
per tenere il tuo tempo, Mi adagio
ma non troppo, più che di un pentagramma, Bello
come un sol diesis, smorzo in allegretto, 100-110 battiti al minuto,
partiranno i violini.
Ah, la bellezza
della musica comparata all'Amore mi estasia.
Ma il riferimento
al sol diesis, che in musica corrisponde a determinati sentimenti, è
premonitore di qualcosa che sta per arrivare. Anzi, è già contenuto
nel titolo, sintomatico di gioia non condivisa.
L'impressione che
la Argentino sia accompagnata dalla musica nella vita, balza
all'occhio qua e là, in molti dei suoi componimenti. Fa riferimento
a Loretta Goggi, Jannacci, Cohen, Endrigo, Vecchioni, Nannini, Zero,
Afterhours, De Andrè, Battisti, O Bella Ciao, Salaga Doola Menciga
Boola, persino Lo Zecchino d'Oro. Divertitente scovarli.
Consigliato a chi
ama la poesia spiattellata e facile, che però faccia sorridere e
riflettere con la punta di lucida amarezza della realtà.
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