La Vani legge, legge,
legge, legge. Cresce leggendo, per diventare scrittrice: Gloss si augura
assurga a esempio a quei sedicenti scrittori che dicono di non aver
bisogno di leggere e che per controtendenza hanno ispirato uno dei
"Forforismi Pastorology": i libri scrivono i libri.
La vicenda si snoda su
due livelli: quello di trasformare un altro professore bisbetico e
intollerante al pubblico in una persona facile da intervistare (fu
anni prima a sua volta ghost writer di altro personaggio famoso, ma
incapace di scrittura), per rinverdire la pubblicazione svelandone il
reale autore. E quello di aiutare Berganza a scoprire le mosse
strategiche di un mafioso agli arresti per pilotare i suoi scagnozzi
senza pizzini. È evidente che la Vani riuscirà in entrambi gli
intenti, ma la bellezza di tutto non consiste in questi due lieti
fini, cui arriva tramite tanti colpi di scena, ma nel linguaggio ad
alto tasso di ironia e sarcasmo di una hater di professione come la
Vani Sarca, che manda a stendere il pretendente ufficiale e ne
conquista un altro, ben più difficile da raggiungere.
Valutare positivamente la
copertina è facile, visto che ritrae la presunta protagonista
fotograficamente parlando. Però è altrettanto facile cogliere per
Gloss che fu Art Direstor Pubblicitaria, si tratti di foto
preconfezionata, prelevata da data base. Fosse stato uno scatto predisposto
appositamente per il romanzo, probabilmente la ragazza sarebbe stata
più dark, con un impermeabile lucido che non toglie mai, dal
rossetto viola e lo sguardo arguto. Meriterebbe una stellina in meno su
GoodReads, ma la scittura aveva già superato il massimo di cinque,
perciò la valutazione resta stabilizzata.
Consigliato agli
aspiranti scrittori che troverebbero guadagno nel fare i ghost
writer, nell'attesa di diventare famosi, agli amanti del genere
giallo, ma animati da sete di cultura a profusione.
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