sabato 23 dicembre 2017

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Una preziosa raccolta di racconti che si potrebbero definire “maledetti”, se fossimo ancora a fine ottocento, ma con personaggi contemporanei immersi in un futuro molto prossimo a noi, spesso ispirati a cult cinematografici, da IL GLADIATORE, a BLADE RUNNER, a MAD MAX, a TRAINSPOTTING, a THE TRUMAN SHOW.

AGENTI DI COMMERCIO: Il Tevini, parlandoci di “vendita coatta” ci dipinge uno scenario tregendesco di nuove modalità di essere agente di commercio, in stile Gladiatore, mors tua, vita mea. “... provvigione e vacanza sono a un solo cranio sfondato di distanza.”

In FINE APERICENA MAI, ci descrive che fine faremmo in un futuro non tanto lontano se venissimo sorpresi a sollazzarci in un' “adunata sediziosa e somministrazione di intrattenimento non conforme”, quello che oggi si definirebbe ad esempio un normale rave, ovvero subiremmo “una settimana di show di rieducazione”.

In TALENT SHOW, la spaventosa quanto verosimile realtà di uno spettacolo il cui titolo Il Boss del Quartiere, il talent show per veri predatori, riflette solo leggermente ciò che invece pesantemente accade.

PANE E CAMPIONATO: è la descrizione di come avverranno le partite di calcio del futuro post-Grande Crisi, le squadre classiche però sostenute da nemmeno poi tanto surrettizie armi: stampelle con filo spinato, rozze spade artigianali, bottiglie molotov e fasci di giavellotti sono solo alcuni degli esempi, ispirati al cult Mad Max.
Lo speaker è addetto a contare non il numero dei goal, ma dei morti.

SOFFERENTE A DOMICILIO ci racconta di come un empatico estremo assorba sensazioni/emozioni negative, facendone il suo ben pagato lavoro. Qui ho la prova certa della genialità nell'inventiva del Tevini, malefica, ma pur sempre geniale.

In LIVESTOCK ci spiega come finisce una coppia di litiganti, ma solo all'ultimo istante lo capiamo, tra scrocchi esplosivi, rumori d'ossa rotte e sangue colato di un macello. Altro non dico per non spoilerare.

SEME è la storia del futuro dell'umanità, quando un virus sfuggito al controllo dei Governi mondiali decima la popolazione.

Del VIGILE DI QUARTIERE, riporto solo una frase del Tevini: “Il corpo lo cuciniamo stasera.”

UNA BIMBA TRANQUILLA ci allude alla tortura della bimba stessa.

LE STRAGI DEL SABATO SERA altro finale imprevedibile.

AMORE AGGRESSIVO: se stessimo guardando Blade Runner, vedremmo in questo racconto un modello di lavoro in pelle combattente denominato Mamy, con tutte le caratteristiche più aggressive di una mamma che protegge il suo piccolo. Nonostante il mio risaputo impegno dalla parte delle donne, la mia onestà intellettuale mi induce a sostenere: le donne sono superiori agli uomini anche nella violenza.

BARTALI (OVVERO IL GRANDE CASINO 1948) ci riporta come prologo una canzone di Paolo Conte, BARTALI per l'appunto, ma virata come se in Italia avesse vinto il comunismo al termine della rivoluzione di un certo 14 luglio, simbolicamente rappresentata da un muro con determinate caratteristiche che il partito vorrebbe abbattere, ma non gli riesce.

DOMANI SMETTO “...così centinaia, poi migliaia, poi milioni di persone con le palle piene hanno smesso di soffrire, di desiderare e, soprattutto, di produrre e consumare.” A volte, mi sono chiesta pure io se tutti facessimo così, cosa succederebbe. Il Tevini ce ne dà la risposta.

MACELLERIA “lo show dove vincono solo i peggiori.” E non dico altro.

NON NEL MIO GIARDINO è un gioco al bersaglio razzista a conta di LIKE.

EFFETTO CITOFONO racconto che, pur ispirandosi alla modalità di fuga già vista in Matrix, pone le basi per un ottimo romanzo di fantasy/scienza.

QUANTO CI PIACE L'UOMO NERO, LA DEFERENZA INGANNA, FAMIGLIA NUCLEARE, IL BELLUM DELLA DIRETTA, sono tutti racconti dove tornano puntuali gli stessi elementi che abbiamo ormai imparato a riconoscere come poetica caratteristica del Tevini: la meccanica descrizione di gestulità quotidiana (ad esempio nell'uso della macchinetta del caffè) fa da contrappunto a tutto il resto, che quotidiano non è, anzi. Non solo appartiene al futuro, ma anche esplicita una quotidianità terribile, fatta di violenza splatter, giochi sporchi, politically scorret, nella migliore concertazione adolescenziale.

In CAVALLETTE CARIOCA reperisco le migliori trovate metaforiche del Tevini, come “la vibrazione mi fa quasi ingoiare i denti” o descrittive “Il governo svende in blocco il Brasile senza fissa dimora come laboratorio a cielo aperto al miglior offerente per la sperimentazione di tutti quei prodotti sulla cui commerciabilità non si sia ancora certi, principalmente per ragioni di sicurezza.” Leggere cosa succede ai brasiliani fa rimanere divertiti ma anche scioccati.

MORIRE, TUTTI, UN GIORNO PER VOLTA: a proposito di trovate metaforiche, meritano la citazione: “... come se l'aria stessa fosse gelatina e il ronzio sommesso dell'impianto elettrico la facesse tremolare.”  ... diluendo con qualche goccia della dolcezza qui rimasta l'impasto compatto della sofferenza grigio cemento.”

ONE MAN REALITY SHOW, ispirata a The Truman Show. è la feroce critica contro l'obesità imperante, racconto finale da STANDING OVULATION. Bravo il Tevini ad averlo lasciato per ultimo.

Scopro solo dopo aver scritto la recensione, cercando la copertina, quanto io abbia azzeccato nel pensare al Tevini come a uno scrittore che ha cari i riferimenti televisivi e cinematografici. In generale, il libro stupisce per l'inventiva dissacrante e senza speranza, per i finali sorpresa, per la dialettica dei dialoghi (e, scritto da un'ex dialoghista cinematografica, è un apprezzamento sincero). Unica critica al Tevini: in fondo, i protagonisti hanno tutti le stesse dotazioni caratteriali, tagliati con l'accetta nel dominio del pessimismo, non cosmico alla Leopardi, ma reattivo alla Trainspotting.

Consigliato a chi ami la fantascienza o il fantasy, che nel Tevini si coniugano alla perfezione, ai malati di pessimismo, a chi volesse conferma dell'avvento di un futuro da tregenda, dalle cui pastoie non si può sfuggire, ma nello stesso tempo, a chi voglia divertirsi.

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