Di questo breve romanzo di Alessandro
Toso mi ha attirato subito il titolo. Forte e deciso, avrebbe
rimandato ad altrettanta forte e decisa storia? Ora che l'ho finito
dopo qualche tentennamento dico sì.
I tentennamenti sono dovuti al
fatto che è una storia di maschi, come solo i maschi sanno essere.
Chiusi in se stessi, senza possibilità di scampare all'impossibilità
di raccontarsi se non a donne, di perdonarsi le proprie brutture, tra
alcool e invidie di paese, di confidarsi tra loro per paura di
apparire deboli. Sarebbe intrigante sviluppare una serie di
considerazioni di genere, inteso come differenza tra uomini e donne
letterariamente parlando, ma non credo sia questo blog il luogo
adatto.
Tuttavia mi appare doveroso notare che, dotati di linguaggio
scarno e a tratti volgare, i personaggi del Toso siano tagliati col
falcetto, certamente con il giusto spessore ed equilibrio tanto da
essere resi vividamente, ma senza quelle sfumature che invece
appartengono al mondo femminile. Quindi per un certo tratto della
storia ammetto di aver arrancato. Però come nella buona letteratura
accade, il finale è riscattante e sorprendente, nonostante sia stato
telefonato. Mi aspetto che l'autore progredisca sempre più nel
migliorarsi. Mi aspetto che ora parli delle sfumature di noi donne. È
una sfida che gli lancio.
Consigliato agli appassionati delle
arrampicate, dei paesaggi alpini, del cameratismo tra maschi.
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