martedì 28 giugno 2022

IL PRIMO DIO di Emanuel Carnevali

Stavolta Gloss, nell’acquistare il libro, si è lasciata convincere dal titolo in quanto le richiamava in un qualche modo la filosofia buddista.Per il buddismo di Nichiren Daishonin,che individua dieci stati dell’umanità, non quattro come Carnevali, l’unico dio presente nell’umanità risiede nei cuori determinati alla felicità, nostra e altrui. In effetti, il Carnevali racconta attraverso la voce in prima persona del protagonista (sé stesso,
forse) di aver trascorso “le ore che mancavano all’alba gridando che aveva trovato la formula della divinità e che questa è la formula: SÌ-NO, e SÌ e NO. Questa è la formula dell’accettazione e del diniego, allo stesso tempo e in tempi diversi, e se si fosse potuta raggiungere la simultaneità dell’accettazione e del diniego, allora la divinità sarebbe stata a portata di mano.(...) Avevo trovato la soluzione della vita nella formula: Dio è o Dio non è Dio né è, né non è Dio è assolutamente Dio non è assolutamente (...) Io ero il centro della terra; l’intero universo ruotava intorno a me. I quattro stati della mia mente si dovevano esprimere, ed erano in realtà espressi, da una sola frase: «Sì e no. Né sì né no. Sì o no».” Nel nome dei flussi di coscienza alla James Joyce, questo Emanuel Carnevali è un precursore della contemporaneità, della scomposizione della struttura letteraria, dell’esaltazione dell’animo nero alla Baudelaire.Scoperta piacevole che proseguirà nel tempo. Parola di Gloss.

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