Credo di aver letto molti dei libri in
circolazione che divulgano la gioia e l'entusiasmo e la fatica di
essere felici, di quella felicità duratura che si trova nel
praticare il buddismo di Nichiren Daishonin, ma ogni volta è un
arricchimento di esperienze personali altrui, uniche nelle loro
precipue caratteristiche individuali. Antonello Dose è un affermato
autore radiofonico: da oltre una ventina d'anni conduce la
trasmissione IL RUGGITO DEL CONIGLIO su Radio2, assieme a Marco Presta. Ma a suo dire, essere autore e conduttore
radio non era nelle sue ambizioni.
Da ragazzo infatti si applicò
tantissimo allo studio della recitazione con Grotowski, detto “nonno
Grot” figura di spicco del Teatro d'Avanguardia, e Eugenio Barba,
fondatore del Teatro Antropologico, due personalità di chiara fama
nel mondo intero che gli insegnarono ad addomesticare il corpo. Ma
mai gli fu data la possibilità di sperimentarsi sulle tavole del
palcoscenico. Di sé, dice che è un lungagnone friulano, tutto
sommato timido, ma soprattutto gayo. Dice di averci messo una decina
d'anni per rendersi conto di essere omosessuale, un'altra decina
d'anni per dirlo agli altri, genitori compresi, una terza decina
d'anni per trovare l'amore vero in mezzo a tanti amorazzi sessuali.
Ma di aver abbracciato subito la Legge Mistica dell'Universo, quando
ancora in Italia erano pochi i praticanti, senza metterci troppa
testa, tutto corpo, sperimentandone l'efficacia sulla propria pelle.
Non ho mai ascoltato il suo programma
radiofonico, ma dal poco che ne ho potuto godere dalla pagina
Facebook, si direbbe un programma in cui a farla da padrone è Marco
Presta, spalleggiato dal lungagnone friulano Antonello Dose: nei
video girati durante l'emissione radiofonica, si nota chiaramente
quanto sia imbarazzato timidone, eppure si percepisce anche la voglia
di superarsi, nella miglior tradizione buddista. Ho l'impressione che questi libri
divulgativi di esperienze personali nell'avvicinamento al buddismo
parlino ad ogni singolo lettore un linguaggio personalizzato. Ognuno
ci vede riflesso il proprio vissuto, in funzione di quello che più
desidera, in funzione del proprio stato vitale. Sono convinta che se
li rileggessi tutti da capo, troverei di rilievo tante altre
osservazioni che al momento della prima lettura non hanno vibrato
perché ero in un differente stato vitale.
Nel mio caso e in questo momento, mi
ha parlato al cuore perché ci ho rivisto l'esperienza viva di un mio
congiunto che, dalla lettura de LA RIVOLUZIONE DEL CONIGLIO,
trarrebbe grande beneficio e incoraggiamento, come chiunque sia
ammalato di AIDS.
Consigliato a chi cerca energia,
coraggio ed entusiasmo per realizzare il proprio illimitato
potenziale creativo, a chi dispera di trovare l'amore per la propria
vita, a chi sente di essere prossimo alla morte a causa di una
malattia grave.
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