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Coloro che cercassero una risposta nell'opera di Chomsky, non la troverà, o meglio, troverà una disamina lucidissima, supportata da puntigliose quanto corpose prove documentali (42 pagine di note bibliografiche), che dimostra un coacervo di funzioni, un agglomerato di reciproche influenze, dove i succitati elementi fanno fatica a distinguersi da tanto che sono compenetrati tra di loro. Chomsky si interroga (e interroga i lettori) su argomenti cruciali.
I terroristi volevano la fine del mondo.
I memorandum sulle pratiche di tortura.
La Magna carta, il suo destino e il nostro.
La sicurezza di chi?
Come Washington protegge se stessa e il settore privato.
Gli Stati uniti: uno dei principali Stati terroristici.
Gloss emerge a fine lettura frastornata, ma sempre più convinta che la rivoluzione debba partire dal basso, da sé stessi in sé stessi, per contagiare a macchia d'olio chi sta vicino, chi frequenta parimenti i medesimi ambienti, fino ad arrivare a chi governa.
Desidera concludere, Gloss, riportando la frase d'epilogo che Chomsky inserisce prima della parola FINE (si accorge tardivamente che non c'è: assenza altamente simbolica)
“Tornando alla domanda iniziale “Chi governa il mondo?” forse dovremmo porcene un'altra: “Quali principi e valori governano il mondo?” Questa dovrebbe essere la prima domanda per i cittadini degli Stati ricchi e potenti, che godono di uno straordinario tesoro di libertà, privilegio e opportunità grazie alle lotte di chi è venuto prima di loro e per i quali è giunto il momento di scegliere come affrontare problemi di immenso rilievo umano." (FINE? Non c'è, proprio come la Rivoluzione Umana)
Consigliato agli ingenui come Gloss che cercano di propagare il bene in un mondo dove apparentemente non ce n'è, agli ottimisti irriducibili perché hanno la potenza dell'entusiasmo dalla loro parte a sostenerli, a chi si pone domande come quella di Chomsky che dà il titolo al libro, senza però scadere nella depressione. Infatti, ai pessimisti, NO. Sconsigliato anche a chi vorrebbe addormentarsi leggendo.
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