Non ho mai provato invidia. Invidia per
le mie compagne di scuola, invidia d'amore perché sono stata amata
come poche, invidia per i figli, nessuna ne ha di talentosi come i
miei. A proposito della parola talentoso, vorrei prevenire le
obiezioni con un piccolo inciso. Tutti scrivono talentuoso. Ma lascio
la parola a chi ne sa di più di me. “C’è unanimità, comunque,
nell’indicare come forma prevalente talentoso (…) Tutti i
dizionari che menzionano la forma talentuoso la fanno risalire
all’influsso del francese talentueux.” Cit. ACCADEMIADELLA CRUSCA.
Invidia. Una parola che non mi
appartiene. Meglio, che non mi apparteneva fino alla lettura di
questo romanzo di Francesco Borrasso. Oggi so che vorrei scrivere
attorno al dolore come fa lui quando riporta l'esperienza di un padre
che si trova di fronte alla morte della figlioletta. A scopo
esplicativo, non esaustivo, riporto qui a sprazzi alcuni passaggi.
Non c'era terrore, era
disapprovazione.
Mi cadono le parole di bocca.
Se c'è un errore del quale non
voglio espiazione, è questo.
Cercando di non mischiare i piedi e
cadere.
Mi sentivo potente. Avevo il
controllo della cosa. Quanto m'illudevo.
Arrangiamento di mosse.
È questo che fanno i padri. I padri
salvano. È questo che avrei dovuto fare con mia figlia. Solo che io
non ci sono riuscito.
Da bambino ero convinto che si
potesse fare l'amore restando con le mutande.
La sera passa sulle strade.
Nascere è un atto violento.
I pochi denti schierati.
Il primo passo: paura. Il secondo:
incertezza. Il terzo: decisione.
Mi ha ispirata a tal punto da aver
scritto l'incipit del mio prossimo romanzo. Ma con una differenza
sostanziale. Il mio sarà fiducioso nel futuro, colmo di speme. Il
romanzo di Borrasso è disperante anche in chi legge, non porta
soluzione, si scioglie nel totale abbattimento, nello sconforto senza
condizioni. È questa la sola critica che gli faccio, pur non sapendo
quale soluzione alternativa offrirgli. Perché forse va bene così.
Consigliato a chi vuole buttarsi dal
ponte, a chi non nutre più speranze nella vita, a chi crede che
l'esistenza sia solo un miraggio.
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