mercoledì 11 maggio 2022

ROSA, LA COSA, L’ANARCHIA DEL VERSO di Antonietta Fragnito

Gloss riceve la silloge poetica della Fragnito come compenso per aver vinto una gara letteraria in un gruppo di Facebook. Per gratitudine, sente di doverne la recensione. Non conosce l’autrice, che nel frattempo le invia una intervista relativa alla sua opera, pubblicata a seguito di un premio letterario creato dalla casa editrice che l’ha pubblicata. Gloss evita di leggere sia le seppur brevi note in fondo all’opera che l’intervista per
conservare intonsa la propria lucidità critica. Ciò che emerge dal libro è l’urgenza poetica della Fragnito, elemento già di per sé meritevole. Tuttavia, dalla lettura critica della Gloss emerge anche una sorprendente cesura tra una prima e una seconda parte, quasi la difficoltà, da parte della Fragnito o dell'editore, di selezionare poesie e appropriatezza del titolo, come se le due parti fossero state scritte in tempi diversi. Nella prima, si evidenziano poesie il cui sottotesto è l’amore rivolto al padre da poco mancato. Nella seconda, invece, la risolutezza di esprimere al meglio la propria interiorità, nella cerca di conferme espressive forti. Ci riesce in modo efficace. A testimonianza di questa affermazione, sta un titolo incerto, come omnicomprensivo, ma inefficace. La Fragnito le confessa che, in un primo tempo, il titolo avrebbe dovuto essere "Lievito Padre", titolo invece efficacissimo proprio perché dal passaggio in latenza del padre, è riuscita a far nascere poesie che risuonano nei cuori altrui. È qualcosa di grande, forse la definizione stessa di Arte. Se mai dovesse farne una ristampa, le suggerirei di tornare al titolo originario e di mescolare le poesie, non dare loro l’ordine cronologico che invece si avverte pesante. Solo così la silloge potrà muovere tutte le corde interiori dei lettori. Brava Fragnito,che ha saputo cogliere il problema (la morte del papà) e trasformarlo in opportunità, come la parola Lievito suggerisce. Riporto uno dei componimenti più attrattivi e che impegna l'attenzione, provocando la partecipazione, anche affettiva, in chi legge. Istanti Pur oggi trovo un cielo svagato / verde d’acqua / con alberi che sfiorano la crosta / fatta di grotte d’alito soffuse / è un mattino dolce e perverso / da starsene in pace della carne / ad accarezzare di nascosto / un mondo che non esiste più / sì, è un mattino così / che alla fine la vita è solo un tiro al bersaglio / è questa l’illusoria terra di luce / il falso paradiso / del minuscolo mio sogno / è qui che mi sono ritagliata un angolo / dove poter sorseggiare parole / mentre l’occhio che ho dentro varca la soglia.// Solo in seguito Gloss legge la biografia di un’autrice che è stata da sempre impegnata nell’istruzione pubblica, confermando la missione della Fragnito di sostenere le menti nella formazione. Consigliato ai neo poeti, per l’apprendimento nel saper costruire immagini non scontate, inusitate, fresche e leggere, dove però la leggerezza non è superficialità, la lezione letteraria di Italo Calvino.

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