mercoledì 13 aprile 2022
ANNIENTARE di Michel Houellebecq
Da appassionata lettrice di una rinnovata dose di cinismo sociale, Gloss attendeva con ansia il nuovo libro di Houellebecq, ANNIENTARE.
Più si attende qualcosa, più si rischia di rimanere delusi. In questo caso, nemmeno annientati. L’annientamento trascina con sé dolore, paura, o comunque emozioni forti che si spengono solo nell’annichilimento, ma con una fiammata di proporzioni gigantesche. In questo romanzo, invece no. Scatta, Gloss non sa individuare precisamente il punto, ma scatta l’indifferenza. Nella dialettica virata al proustiano, stavolta sorprendente in Houellebecq, è difficile localizzare con esattezza il momento, tra protagonisti che cambiano senza giustificazione, tematiche toste come eutanasia, politica nazionale francese, rapporti familiari, cura dell’anziano e cancro, tutte egualmente meritevoli di svisceramento, ma mai davvero approfondite. Tranne forse il tumore alla gola, cui Houellebecq si avvicina in sordina per poi esplodere in una ricerca forse karmica o forse wiccan, forse sentimentale più che amorosa, ma certamente medicale, con un finale, quello sì, finalmente da urlo. Però, per fare di un libro, un libro da leggere imprescindibile per la propria cultura, o per approfondire i propri interessi, o anche solo per apprendere qualcosa di nuovo, occorrono un incipit fulminante e uno sviluppo coerente, oltre alla chiusura da urlo. E qui non ci sono.
Sconsigliato.
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