mercoledì 21 luglio 2021

IL PADIGLIONE D'ORO di Yukio Mishima

Non è che siccome hai un altisonante nome e grande fama in letteratura allora Gloss ti risparmia le critiche, anzi. Proprio perché avresti dovuto tenerli alti, e la fama e il nome, che tu autore altisonante avresti dovuto migliorarti. Mentre scrive questa recensione, Gloss ancora non sa quale delle due opere, lette un secolo fa e rilette oggi, sia stata scritta per prima. Ma ha l'impressione che TRASTULLI D'ANIMALI sia venuto cronologicamente prima di IL PADIGLIONE D'ORO. Perché il secondo ha un che di compiaciuto, anzi, l'autocompiacimento impregna ogni pagina, ogni parola, persino ogni virgola. Lo dimostra anche un fatto preciso. TRASTULLI D'ANIMALI si conclude con una nota dell'autore che testimonia il proprio spirito di ricerca nella compilazione del testo. Invece, Mishima apporta nessun approfondimento a chiusura dell'opera IL PADIGLIONE D'ORO, come a dire di sentire il suo stesso scritto pronto così com'è, valido per se stesso. Accettato già dal suo pubblico. È a questo punto che Gloss va a ricercare nelle date di pubblicazione la conferma del suo sospetto. Che risulta infondato. Infatti, TRASTULLI è scritto nel 1961, PADIGLIONE nel 1956. Esattamente il contrario. Prescindendo che ammettere i propri errori non è segno di debolezza, a Gloss non rimane altro che prendere atto della maggior validità di un'opera posteriore rispetto a quella antecedente, com'è naturale che sia, forse nell'emergenza di scrittura del Mishima, partita da mero spettacolo per arrivare solo in seguito alla maturata efficacia.

Comunque, IL PADIGLIONE D'ORO resta poco avvincente anche solo allo scopo di esercitarsi alla scrittura, mentre TRASTULLI D'ANIMALI è continua fonte d'ispirazione. 

Nessun commento:

Posta un commento