martedì 27 novembre 2018

RICAH LE ORIGINI di Marina Galatioto

Approccio anche quest’opera letteraria, RICAH LE ORIGINI, senza saperne nulla, nemmeno della scrittrice Marina Galatioto, per conservare la mia assoluta verginità di recensora. Non amo farmi condizionare le mie facoltà di giudizio da fama o da quantità di libri scritti.


Questo romanzo è ben scritto, capisco dalla capacità linguistica che l’autrice è consumata.  Tuttavia, rimango perplessa circa la sua reale attitudine, in quanto non c’è storia. O, per spiegarmi meglio, vero è che la protagonista evolve, da persona qualunque diventa vampira, il che è già una grande rivolgimento di una vita. Ma poi tutte le trecento e passa pagine trascorrono nella calma piatta della mente di una poco più che ragazzina che si dilania solo psichicamente tra amori presunti, fratelli/cugini presunti, stupratori presunti, padri presunti, nemici presunti, creature presunte, senza agire.  Almeno succhiasse il collo a qualcuno. Almeno ingaggiasse le tanto paventate lotte con le creature. Almeno spiegasse davvero chi sono tali creature. Invece niente, calma piatta totale. Ci vengono promesse profezie millenarie, segreti antichi come il mondo, ma niente di tutto ciò viene concesso di sapere.

L’incipit è tutt’altro che d’effetto, come mi auguro sempre che sia, si perde nella pedissequa ripetizione, cioè che imitano se stesse, di frasi declinate in diverso modo, ma che esprimono i medesimi concetti. Una noia mortale mi assale. Almeno mi avesse aggredito un vampiro… Il proseguo della storia (ma c’è una storia?) è sulla stessa falsariga dell’incipit: tediosità totale. Mi ero ripromessa di non pubblicare più recensioni negative, solo girandole agli autori in via privata, per rispetto alla loro privacy, ma poi sembra che legga solo libri accattivanti. Ebbene, questo RICAH LE ORIGINI di Marina Galatioto non cattura, pur essendo ben scritto, con proprietà di linguaggio, nemmeno ha un finale da capogiro. Niente, il nulla più nero. Ma il nero a volte si stempera in malinconia, in tristezza avvincente. Invece no. Leggo poi le note biografiche e resto basita. La Galatioto è una scrittrice di comprovata capacità, giornalista pubblicista, collaboratrice di plurimi periodici, web journalist, blogger, titolare di agenzia, impegnata in una ONLUS e, come se non bastasse, pure plurilaureata. Tutte queste credenziali le hanno guadagnato una copertina splendida, azzeccatissima, costruita appositamente per il suo romanzo, il che ne risolleva un po’ le sorti, che le farebbe guadagnare una stellina in più, se solo decidessi di pubblicare la recensione anche  su GoodReads. Ma le stelline restano inesorabilmente due. Evidentemente, la laurea non basta: forse per essere uno scrittore di successo sì, ma non per catturare il lettore. Temo di non dare la solita rilevanza Social che ricevono le mie recensioni,, forse solo su Google+ che non ha troppo seguito, tantomeno su UOVA FRESCHE, il mio podcast in cui riporto le letture preferite. 

Consigliato agli sviscerati amanti del genere vampiresco, che potrebbero persino perdonare alla Galatioto la mancanza di azione.

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