venerdì 11 maggio 2018

L'AMORE NON FA SOFFRIRE


Abbordo questo L'AMORE NON FA SOFFIRE come sempre senza saperne nulla, per lasciarmi sorprendere, nel bene e nel male, dall'autore. Manco conoscevo il sottotitolo, dal quale avrei facilmente dedotto che si tratta di un manuale d' “amore maleducato”, come lo definisce lo stesso Amato (un nome, un programma), con tanto di Trade Mark, di sito e pagina Facebook.

Scritto in linguaggio snello e diretto, il primo impatto mi allarma: sembra quasi segnale di mancanza di qualità, impressione che si rivelerà scorretta, perché l'intenzione dell'Amato, studioso, professionista e formatore, è quella di rivolgersi al maggior numero di persone appartenenti a qualsiasi categoria, anche a quella degli illetterati..

Si divide in più sezioni: la parte iniziale si concentra sul divario esistente tra la concezione d'amore che la più parte dei disillusi ha, ovvero un amore idealizzato grazie a letteratura, film, fiction (che per l'appunto, è finzione), dalla immaginazione, dalla poesia, da Prevert, da aspettative di emozioni; in cui l'amore è uguale a vantaggi e benefici per sé; in cui ci si lascia travolgere dalle emozioni e dalla passione, in cui si nasconde la serie di difetti altrui (per non vedere i propri), in cui si proiettano sul partner le nostre aspirazioni; in cui ci si aspetta che dall'altra parte sia prevista una sfera di cristallo per cogliere al volo le proprie personali esigenze. A tal punto è diffuso questo sentire, che l'Amato auspica nelle scuole l'avvento di: “un'ora durante la quale si parlasse e s'insegnasse ai giovani l'arte di vivere felici e di amare in maniera consapevole.”

Per parlarci dell'Amore vero, l'Amato afferma che:
Non vorremo vivere l'amore per paura di soffrire, ma soffriremo a causa della sua mancanza.”
E anche che:
Il come fa una differenza enorme nella tua vita e nella tua relazione.” Non il perché.
E infine che:
La difficoltà più grande è quella di comprendere che la sofferenza, molto spesso, nasce dal nostro modo di vedere le cose. Continuiamo ad incolpare gli altri, invece di assumerci la responsabilità della nostra situazione e a fare qualcosa per cambiarla.” Tutte affermazioni che sento concrete, perché aderenti alla filosofia buddista che sperimento ogni giorno nel quotidiano.

E poi ci parla dell'Amore Vero, in cui si scopre che la felicità sta nella dedizione e nell'ascolto del partner, risiede anche e soprattutto nelle piccole cose (che non finiscono mai), non solo nelle grandi passioni (che finiscono); in cui si applicano le cose imparate dalle batoste precedentemente ricevute; in cui non ci si lascia andare a casaccio, ma si costruisce assieme al partner giorno per giorno come fosse il primo giorno, rinnovando il voto di felicità che si fa a se stessi, indipendentemente dalla sua presenza o meno; in cui il sentimento, non l'emozione, decolla partendo dalla conoscenza (magari anche traumatica) dei reciproci difetti e per questo motivo, non può che raggiungere spazi siderali. Non si basa sul famigerato “colpo di fulmine”, ma sulla graduale conoscenza fatta di quotidiano; nasce cioè da esperienze dirette, negative, poi rielaborate, forse non da soli, ma con il sostegno di psicologi e di forti amicizie, oppure di una speciale filosofia di vita. L'Amore è condivisione, donare, senza pretendere nulla in cambio. L'Amore è scoprire assieme le cose belle e le cose brutte, è voglia di stare assieme, di mettere in luce le proprie fragilità, persino le negatività. Senza avere aspettative, ma cercando di confrontare le rispettive personalità, desideri, voglia di vivere. L'amore vero nasce infine dal guardare dentro di sé, avendo il desiderio di donare amore, in tutte le relazioni, anche in quelle di amicizia.

Un'altra sezione del libro ci induce a rispondere schiettamente a tre domande fondanti, quali:

1. Sei sicuro che i pensieri e le convinzioni che hai sull'Amore siano corretti? Quali sono i motivi che ti spingono a crederlo?
2. Sei davvero convinto che il modo di relazionarti con il partner (presente o passato che sia) sia davvero quello che ti permetterà di essere felice? Perché?
3.Da che cosa nascono le tue convinzioni e i tuoi pensieri sull'Amore e sulle relazioni?

Invito ogni lettore onesto con se stesso a rispondere per iscritto. Il mio partner ed io l'abbiamo fatto, ognuno indipendentemente dall'altro, costituendo così due documenti comprovanti la qualità della nostra relazione agli esordi.

Quindi, l'Amato passa a descriverci alcune modalità di comportamento efficaci alla nascita e crescita dell'Amore, cristallizzandole in “sette strategie”, perché “nel momento in cui i tuoi pensieri cambiano, anche la tua realtà si modifica.” Non le anticipo, diversamente svelerei proprio il cuore del libro. Conclude la sezione affermando che “l'Amore è un viaggio che attraversa campi di felicità e a volte deserti di tristezza, ma che vale sempre la pena di vivere. Sempre con Amore.”

Infine, giunge a interrogarci su due parole fondamentali della vita, con un cambio di accentazione. Allènati o allenàti. Una è Felicità: “Concentrati su quello che TU puoi fare per essere felice, senza attribuire la responsabilità della tua felicità a qualcun altro.”
E l'altra, ovviamente, è Amore: “Ancora una volta concentrati sui comportamenti, sulle azioni e sui pensieri che per te sono segnali d'amore, in modo da individuarli ed essere consapevole se esistono nella tua storia d'amore.”

Consigliato ai disillusi dall'Amore che hanno capito che fermarsi alle apparenze, alle emozioni, ai colpi di fulmine, alla superficialità delle relazioni li porterà sempre a scegliere le persone sbagliate.


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