venerdì 12 dicembre 2025

'Perennemente Instabili' di Umberto Chiron



(precedente)


“Per me, come per gli altri componenti, il teatro era diventato una sorta di “droga”, dalla quale però nessuno aveva voglia di disassuefarsi.”

Vittorio Giraud, protagonista


Essendo dialoghista per Carlo Verdone, nei Novanta Gloss si sperimentò nel teatro e lì

rimase il suo cuore. Ancora oggi, a distanza di trent’anni, vi si è gettata a cuore aperto: la compagnia teatrale dei “Teatroci” l’ha accolta a braccia aperte. Questo il motivo dell’acquisizione impulsiva del romanzo ‘Perennemente Instabili’ di Umberto Chiron. Dato alle stampe dalla Buckfast Edizioni nel 2025, 

e acquistabile anche sul loro sito, nella prefazione, l’autore afferma quanto di autobiografico  sia presente nella narrazione in 1° persona e quanto invece no. E quanto l’azione teatrale sia d’aiuto ai disturbi ossessivi-compulsivi (DOC), comuni a tante persone.


 


Titolo e copertina di grande impatto hanno influenzato la scelta. Il protagonista Vittorio Giraud,  assume da subito un tono confidenziale, che coinvolge il lettore, perché gli affida l’aperta esplorazione del suo DOC. Gloss ci tornerà, perché fondante.


 



La storia è semplice, come il lessico impiegato per la narrazione: l’attore amatoriale della compagnia torinese "Perennemente Instabili", narra la vita del gruppo, che viene turbata dalla misteriosa scomparsa di un membro poco prima di una performance in Liguria.



Nonostante l'evento inatteso, l'attività della compagnia continua con successo, facendo da sfondo al viaggio interiore di Vittorio.


Attraverso la sua riflessione, emerge il suo stato di solitudine sentimentale, dovuto al timore di impegnarsi o alla mancata ricerca della persona adatta.


La narrazione si conclude con l'arrivo… no no, Gloss non può spoilerare.

 


Gradito l’inserimento a introduzione di ogni capitolo di brevi riflessioni poetico/filosofiche dell’autore, perché le sente coinvolgenti per la propria vita. La prima è quella che più colpisce Gloss, ovvero: 

Teatro. / Rito profano / Inspiegabile Magia.//


E a chiusura: 

“Un sipario si chiude, / Un altro si apre, / così è la vita.// 



Un paio di considerazioni immediate che non deturpano il libro: la prima, che da antipatica perfezionista, Gloss avrebbe gradito approfondimenti in materia di DOC, in forma di narrativa e un metalinguaggio più ricco e adeguato. La seconda, che in quanto accanita e onnivora lettrice si è stancata del genere giallo sbattuto in ogni dove. Ed è un’autocritica, perché lei è la prima a farlo nei suoi romanzi.


(seguente)







Nessun commento:

Posta un commento