mercoledì 2 novembre 2022

LEGGENDA di Sylvain Prudhomme

C’è una libreria indipendente di Torino che Gloss preferisce non nominare per non enfiare l’ego dei proprietari e soprattutto per non fare torto a nessuno. Chissà che una di queste smetta di invitarla a presentare i propri libri causa la sua manifesta preferenza. E comunque, le librerie indipendenti, anche quelle sprovviste di mailing list o di newsletter per i propri clienti affezionati, vanno sostenute per quella che ormai è diventata un'opera coraggiosa di divulgazione della cultura. Se questa libreria specifica propone una presentazione, Gloss sa che ne vale la pena per l’accuratezza della selezione letteraria, per la professionalità dei librai presenti in negozio, per la loro dedizione alle letture più disparate, per la determinazione che mettono nel promuovere i libri interessanti, con tanto di comitato di lettura che si riunisce in compagnia di un calice di quello buono e che decide cosa e chi presentare. Il romanzo LEGGENDA di Sylvain Prudhomme, con tali premesse dunque, prometteva bene. Narra essenzialmente di come siano passati in latenza due cugini, tra loro tanto dissimili, eppure fratelli, anche nella morte, avvenuta in contemporanea a quarant’anni causa la piaga del secolo scorso. E di un periodo storico, quello degli anni Ottanta e Novanta, che vide protagonista tra i giovani la trasgressione.
"Perché sono io a testimoniare della vita folgorante di questi due cugini?" si chiese Prudhomme alla presentazione. Perché proprio io? Una domanda fondante che ogni autore si fa. È il passaggio nodale del romanzo, suppone Gloss, riportandone un estratto allo scopo di invogliare alla lettura. “Che cosa cerchiamo tutti in questa vicenda. È la loro vita o la loro morte che ci impressiona? Chissà se la loro esistenza ci avrebbe affascinato altrettanto se si fossero spenti tranquillamente da ottant'anni. (...) Non è forse sempre un po’ la propria morte che ci si prepara rileggendo la vita degli altri?” Se Gloss dovesse individuare il plot del romanzo, inteso come filo conduttore di una trama che porta da A a Z, passando attraverso i famigerati colpi di scena, un vero e proprio schemino insegnato ai corsi di scrittura creativa che va tanto di moda, non lo troverebbe. Perché è Grande Letteratura, quella di Prudhomme, non quella che si impara andando a lezione, fosse anche del Baricco di turno. Se Gloss avesse dovuto comprare il libro dalla copertina, non l’avrebbe fatto. Anonima, quasi perfino stinta nei colori, non attrattiva, non narrante del contenuto come lo stesso titolo. Consigliato ai cercatori di un’epoca ormai scomparsa, ai giovani di oggi che non hanno più voglia di trasgredire, ai creatori di moda per intravedere nel romanzo la figura di Christian Lacroix o Yves Saint Laurent, ai lettori accaniti di Grande Letteratura.

1 commento:

  1. Ed esattamente lo stesso momento è vissuto nella vita degli attori https://altadefinizionenuovosito.net cinematografici alla moda.

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