sabato 13 novembre 2021

LA SOCIETÀ DEI SIMILI di Adriano Bernasconi

Merito LA DISTOPIA demerito GRECITÀ

Gloss riceve periodicamente un invito alla lettura e recensione di un inedito dalla casa editrice Gilgamesh, del cui responsabile fece conoscenza a una edizione del Festival della Letteratura di Mantova. Questa volta, è toccato al romanzo distopico LA SOCIETÀ DEI SIMILI di Adriano Bernasconi


"«La gente trova strano tutto quello ch

e non riesce a capire» replicò Sebastianos." Gloss infatti non riesce a capire come il grecista  Bernasconi possa confondere articoli e particelle pronominali. Le seconde, in linguistica, sono parti variabili del discorso che possono sostituire o del testo precedente; o successivo; oppure ancora riferirsi a un elemento del contesto in cui si svolge il discorso. Tale elemento è sottinteso. No, al Bernasconi non sono chiare queste distinzioni. Come pure non è chiaro che un autore utilizzi nomi collettivi greci deve poterne dare spiegazione a chi non ha conoscenze della lingua morta. E non presumere che tutti i lettori abbiano fatto il liceo classico. 

Tuttavia, ha comunque il merito di ribaltare nella distopica realtà del romanzo ciò che rappresenta la normalità (da noi l'eterosessualità) in anormalità e viceversa. Insomma, un romanzo omofobo al contrario. 

Per il resto, il plot è tutto un rincorrere situazioni di disagio violenza e omofobia ingiustificabili se non per la spasmodica ricerca dell'effetto letterario, che finisce per risultare fine a se stesso. 

Consigliato per controtendenza a quegli autori emergenti che vogliano apprendere come NON scrivere se vogliano avvincere i lettori. 

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