lunedì 18 maggio 2020

UOMINI CHE ODIANO LE DONNE di Stieg Larsson

Finché recensiva emergenti, la recensora manteneva un profilo incoraggiante, sebbene attento alle esigenze di editori (che sono imprenditori, quindi considerano i libri come meri prodotti da vendere)
e di lettori (che sono i primi giudici e che decretano il successo – o l'insuccesso – di un romanzo), ma da quando è tornata a recensire quei grandi tra i grandi – o presunti tali – selezionati per aver visto una propria opera trasformarsi in fiction, ha cestinato l'incoraggiamento e innalzato il livello di critica, prediligendo l'acidità da zitella incallita che le fu propria negli anni precedenti il 2018, anno in cui la vita finalmente si decise a farle conoscere le infinitesimali sfumature dell'Amore Vero. Così si spiega il suo rimandare da anni la lettura di questo romanzo facente parte della trilogia poliziesca Millenium di Larsson, decretata a livello internazionale caso editoriale di culto, avendo venduto milioni di copie. Di UOMINI CHE ODIANO LE DONNE addirittura fu realizzato un film. Ebbene, oggi che l'ha letto ha capito il motivo di tanto ritardo: forse perché esperto di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, Larsson ha scritto contro le donne più di 600 pagine diluendo il plot con pedisseque descrizioni tecnicamente non indispensabili. La recensora non entra in merito alla qualità delle idee poliziesche, che hanno del genio, e nemmeno quelle nazifemministe, che meriterebbero una trattazione a parte, ma provenendo dall'esperienza cinematografica, nota che i due terzi del romanzo farebbero parte, fossimo nel mondo del cinema, della cosiddetta “bibbia dei personaggi” che mai appare nelle azioni se non di riflesso, per la scelte comportamentali e di linguaggio dei personaggi e che mai nessuno sceneggiatore riporterebbe in sceneggiatura. Insomma, la recensora si fa punto di onore l'aver finito un romanzo tutto sommato noioso, sebbene Daniel Pennac prescriva il diritto di recesso alla lettura da parte del lettore. Che Larsson avrebbe ampiamente meritato.
Nemmeno consigliato a quei lettori che prediligono addormentarsi a letto leggendo un libro, perché in questo caso, data la corposità dell'oggetto, l'unico beneficio sarebbe una perfetta frattura di setto nasale.

Nessun commento:

Posta un commento