Finché recensiva emergenti, la
recensora manteneva un profilo incoraggiante, sebbene attento alle
esigenze di editori (che sono imprenditori, quindi considerano i
libri come meri prodotti da vendere)
e di lettori (che sono i primi
giudici e che decretano il successo – o l'insuccesso – di un
romanzo), ma da quando è tornata a recensire quei grandi tra i
grandi – o presunti tali – selezionati per aver visto una propria
opera trasformarsi in fiction, ha cestinato l'incoraggiamento e
innalzato il livello di critica, prediligendo l'acidità da zitella
incallita che le fu propria negli anni precedenti il 2018, anno in
cui la vita finalmente si decise a farle conoscere le infinitesimali
sfumature dell'Amore Vero. Così si spiega il suo rimandare da anni
la lettura di questo romanzo facente parte della trilogia poliziesca
Millenium di Larsson, decretata a livello internazionale caso
editoriale di culto, avendo venduto milioni di copie. Di UOMINI CHE
ODIANO LE DONNE addirittura fu realizzato un film. Ebbene, oggi che
l'ha letto ha capito il motivo di tanto ritardo: forse perché
esperto di organizzazioni di estrema destra e neonaziste, Larsson ha
scritto contro le donne più di 600 pagine diluendo il plot con
pedisseque descrizioni tecnicamente non indispensabili. La recensora
non entra in merito alla qualità delle idee poliziesche, che hanno
del genio, e nemmeno quelle nazifemministe, che meriterebbero una
trattazione a parte, ma provenendo dall'esperienza cinematografica,
nota che i due terzi del romanzo farebbero parte, fossimo nel mondo
del cinema, della cosiddetta “bibbia dei personaggi” che mai
appare nelle azioni se non di riflesso, per la scelte comportamentali
e di linguaggio dei personaggi e che mai nessuno sceneggiatore
riporterebbe in sceneggiatura. Insomma, la recensora si fa punto di
onore l'aver finito un romanzo tutto sommato noioso, sebbene Daniel
Pennac prescriva il diritto di recesso alla lettura da parte del
lettore. Che Larsson avrebbe ampiamente meritato.
Nemmeno consigliato a quei lettori che
prediligono addormentarsi a letto leggendo un libro, perché in
questo caso, data la corposità dell'oggetto, l'unico beneficio
sarebbe una perfetta frattura di setto nasale.
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