L’emblematica copertina conquista la recensora, che fu Art Director pubblicitaria negli anni della Milano da Bere e che è convinta della capacità di vendita di una dal disegno forte e provocatorio:
trattasi di statua della Madonna negli stilemi iconografici del cattolicesimo (forse è la Madonna di Lourdes) ma con bandiera arcobaleno drappeggiata, a simboleggiare l’aderenza alle tematiche gaye. Nel video dedicato alla serie #ilibriscrivonoilibri, la recensora difatti legge il brano dedicato a “Nostra Signora” assurta ad emblema dell’esclusione delle donne dalla chiesa cattolica, della loro emarginazione dalla Società maschilista cattolica. Quindi, secondo il Passoni, per proprietà transitiva, madre di tutti gli esclusi, omosessuali compresi. Questa mezza paginetta gli fa pressoché perdonare l’atteggiamento quasi fanatico che esprime in tutte le altre duecentoventidue pagine del romanzo, di zelante esaltazione cattolica. Che appare incongruente rispetto alla posizione anti femminile che il Passoni stesso ha rilevato nel corso del proprio personale percorso di vita in seno alla chiesa. E di cui forse non è pienamente consapevole. Eppure il titolo del libro è la sua personale versione del salmo MAGNIFICAT. Da donna di scienza votata alla pratica buddista, la recensora rileva invece quanta parte abbia avuto in questo suo percorso la Legge di Causa Effetto: il Passoni ha rivolto la sua esistenza alla tutela degli emarginati e degli oppressi, mettendo ottime cause e conseguendone effetti ideali. Per lui e per tutti e tutte. Consigliato a coloro che vorrebbero cogliere i benefici concreti della pratica di Causa Effetto.
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