Un altro dei frutti del SalTo24, oltre al testo di Pistoletto https://leggolibrifacciocose.blogspot.com/2024/12/la-formula-della-creazione-di.html , è stato dato dalla visita allo stand Aboca, dove Gloss ha acquistato un tomo di 699 pagine sullo studio “esperienziale” e “sistemica” del genio Da Vinci. Non occorre soffermarsi sulle ragioni della sua genialità artistica, se non in relazione all’utilizzo del segno visuale come supporto all’indagine scientifica. Anzi, non supporto, ma strumento. Il disegno in Leonardo si fa ricerca, indagine esperienziale in una visione sistemica dell’esistenza, dove il “tutto si fa uno”. Per capire l’importanza di Leonardo negli studi sulla fisica, occorre far riferimento al Codice “Volo degli uccelli”, non ancora perfettamente compreso nemmeno allo stato attuale della scienza. Le sue intuizioni sull’aerodinamica e la fluidodinamica precedono di trecento anni gli scienziati come Bernoulli e il suo teorema generale della fluidodinamica che riguarda il rapporto tra la portanza e resistenza. Leonardo lo dedusse non da super computer, ma dall’osservazione diretta del volo planato di albatros e di altri volatili dal grande rapporto alare. Disegnandoli. Disegnando con frecce direzionali come fossero i vettori di forza. Più lunghi sotto l’ala verso l’alto, più corti sopra, verso il basso. Chi si intende di fisica, sa di cosa si parla.
Leonardo provò un’incrollabile fiducia nel volo umano, se studiava così a fondo il volo degli uccelli era per realizzare macchine che avrebbero garantito all’uomo di librarsi in volo, addirittura permettendosi nei suoi scritti di dare consigli pratici ai futuri piloti. In questo risiede la sua esigenza “esperienziale”. Leonardo era ben consapevole, dallo studio comparato di moti nei fluidi e nell’aere, di trovarsi di fronte a problematiche delle turbolenze. In questo invece stava la sua visione “sistemica”. Intuizione che precedette, anche qui di qualche secolo, gli scienziati che se ne occuparono in seguito. Le stesse osservazioni sul comportamento di aria e fluidi influirono sugli studi anatomici di Leonardo in anticipo di quattro secoli.
Il libro “LEONARDO DA VINCI lo scienziato della vita” riporta, tra i tanti, il folio 172v. della Windsor Collection, 1513, “Studi Anatomici”, con la rappresentazione visiva dei flussi turbolenti del sangue all’inizio dell’aorta, che condussero Leonardo a desumere che la chiusura della valvola aortica iniziasse proprio dai vortici sanguigni. Non si sa se Leonardo realizzò un modello in vetro della più grande delle arterie, tuttavia ne intuì alla perfezione il funzionamento, anticipando di tanti secoli la scoperta scientifica, dimostrando coi disegni la chiusura graduale dell’aorta, come nel 1969 concluse un équipe medica. Un’eredità straordinaria.
Altra scoperta scientifica leonardesca fu la causa di morte per arteriosclerosi:
“Quando le vene si invecchiano, esse si distruggono la loro rettitudine nelle lor ramificazioni,e si fan tanto più flessuose, ovver serpeggianti,e di più grossa scorza, quanto la vecchiezza è più abbondante d’anni.” (da "Studi Anatomici, f.69r.)
Si tratta della prima descrizione dell’arteriosclerosi nella storia.
Infine, per Gloss che compì studi scientifici, risulta strabiliante l’anticipazione della moderna topologia. Leonardo non aveva ovviamente cognizione del calcolo infinitesimale, eppure arrivò attraverso il disegno geometrico alla topologia che su di esso si fonda. Stupefacente! Se solo i suoi scritti avessero avuto fin da subito la diffusione che hanno oggi, chissà dove sarebbe arrivata la Scienza nel 2024.
Insomma, un tomo tosto ma leggibile tutto d’un fiato dagli appassionati di scienze.